L'immunoncologia
2013
La prestigiosa rivista scientifica Science inserisce l’immunoncologia al primo posto tra le scoperte dell’anno.
2018
James P. Allison e Tasuku Honjo vincono il premio Nobel per la medicina grazie ai loro studi sull’immunoncologia.
James P. Allison è un immunologo statunitense che ha passato gran parte della sua carriera a studiare il sistema immunitario e come questo possa combattere il cancro. I suoi studi hanno portato alla scoperta di un recettore coinvolto nel blocco della risposta immunitaria contro le cellule tumorali.
Tasuku Honjo è un immunologo giapponese. Nel 1984 iniziò a condurre alcuni studi sulla relazione tra una particolare proteina e il sistema immunitario. Nel 1992 scoprì in che modo questa proteina veniva sfruttata dalle cellule tumorali per nascondersi dall’attacco dal sistema immunitario.
Il nostro organismo è come una macchina perfetta in grado di difendersi, grazie al sistema immunitario, dagli agenti patogeni potenzialmente dannosi.
Ma allora perché non riesce a combattere il tumore?
In realtà le cellule del sistema immunitario sono in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali, ma non sempre questo meccanismo funziona poiché può accadere che le cellule cancerose riescano a eludere il sistema immunitario, moltiplicandosi e diffondendosi velocemente nell’organismo.
Una volta scoperto questo meccanismo, la ricerca scientifica in tutto il mondo si è dedicata a studiare un modo per «risvegliare» e indirizzare le cellule del sistema immunitario contro le cellule tumorali.
Nascono così i farmaci immunoncologici, che sono considerati tra i più innovativi del panorama attuale poiché, grazie alla loro azione, è il sistema immunitario del paziente a reagire contro la malattia che lo attacca.
La ricerca è riuscita nell’impresa di riprodurre alcuni dei processi che avvengono all’interno del corpo umano.
Gli anticorpi monoclonali ad esempio sono farmaci prodotti in laboratorio con una struttura simile agli anticorpi del nostro sistema immunitario; in ImmunOncologia vengono progettati per riconoscere specifiche molecole presenti sulle cellule tumorali per combatterle.
Ad oggi sono disponibili solo per alcuni tipi di tumori e per determinate tipologie di pazienti in quanto la loro efficacia è influenzata da diversi fattori intrinseci ed estrinseci. Ed è valutando tutti questi fattori che i medici decidono la terapia più adatta per ogni paziente.
Possono volerci decenni per sviluppare una molecola in grado di agire contro le cellule tumorali, ma il tempo investito in ricerca è tempo a beneficio dei pazienti.
Bristol Myers Squibb è un’azienda biofarmaceutica globale con la missione di scoprire, sviluppare e rendere disponibili farmaci innovativi per i pazienti con gravi malattie in ambito oncologico, ematologico, immunologico e cardiovascolare.
Le Associazioni Pazienti svolgono un ruolo di supporto molto importante per i pazienti e per i loro cari. Per questo motivo sono protagoniste della campagna Lo so anch’io.